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Progetto

Gli artisti in generale, ma gli artisti del teatro in primis, in quanto generatori della più antica forma sacra di “assembramento sociale” sono stati e saranno condizionati (sia sul piano estetico che sostanziale) dall’esperienza pandemica nella ricerca artistica e soprattutto nei percorsi creativi.  Per recuperare la sua componente relazionale, il teatro deve diventare strumento per riconquistare la vicinanza persa, non intesa solo come vicinanza di corpi e di affetti ma anche come vicinanza di obiettivi sociali.

Concept ReStArt

Il nuovo progetto triennale di residenze AnT, ideato e gestito da Dracma, s’intitola ReStArt – nuove visioni– e s’ispira alla ripartenza post pandemica delle relazioni umane e sociali e presumibilmente ai cambiamenti connessi che da quella esperienza ne derivano e ne deriveranno.  La pratica virtuosa delle residenze teatrali costituisce uno strumento eccellente per  affiancare al momento creativo la creazione di momenti di integrazione sociale e interculturale: una produzione fondata su nuovi contenuti e nuove forme. Il teatro, per così dire, tradizionale può e deve continuare a vivere, ma accettando la sua funzione museale. La ricerca di temi e linguaggi innovativi, ora più che mai, ha bisogno di essere sostenuta. Su questa ricerca, condivisa con le comunità di riferimento, si fonda il ReStArt (rinnovamento, ripartenza, ricerca) progetto triennale 22-24 di residenze di Dracma, che sostiene giovani generazioni e nuovi linguaggi, senza però mai perdere di vista il fondamento del teatro ovvero l’incontro tangibile in presenza tra artisti e spettatori che nulla ha a che vedere con abomini dannosi come le inflazionate e blasfeme “residenze digitali”. 

Ogni progetto creativo è affiancato da azioni di tutoraggio professionale (tecnico, artistico ed organizzativo) ed alcuni anche da un “tutoraggio speciale” per cui sono investiti dei critici di teatro che seguiranno studi, prove e allestimenti per n° 2-3 giorni a progetto.

Gli obiettivi sono semplici e in linea con quelli degli anni precedenti: rinnovare l’offerta regionale e nazionale, dare visibilità e valorizzare la creatività emergente del teatro contemporaneo; sostenere gli artisti che non hanno aiuti e attenzioni pubbliche; formare nuovo pubblico consapevole sui territori di riferimento attraverso il confronto con gli artisti in residenza, accrescere il senso estetico e l’approfondimento critico nelle nuove generazioni del territorio e valorizzare oltre i confini regionali le competenze artistiche e professionali calabresi.