FELICIA

Come si raggiunge la felicità? Cosa siamo disposti a fare pur di ottenerla? Cosa Succede quando i mezzi e le energie che utilizziamo per ottenerla superano i limiti andando ad intaccare, pur senza volerlo, la felicità o l’equilibrio degli altri attorno a noi? E come reagiamo quando ci sentiamo “invasi” o “privati di qualcosa” dalle azioni che gli altri compiono per sentirsi felici? In questa storia Felicia è una strega triste e sola, incapace di provare felicità se non rubandola agli altri, alla Natura, con un atteggiamento di separazione da ciò che è realmente “naturale”, che la porterà ad entrare in conflitto con la parte “depredata” del suo proprio equilibrio. In questa storia gli animali del bosco si sentono “invasi” dalla strega e, per porre fine e a questa “depredazione” sceglieranno dapprima di “fare la guerra” a Felicia, tentando di annientarla con armi ben poco diplomatiche. In questa storia la guerra però non funzionerà, qualcos’altro permetterà di avvicinare Felicia agli animali e a colmare la separazione tra lei e la Natura: l’invito ad una festa.
Gli animali cambieranno strategia, invitando Felicia ad andare ad un incontro gioioso. Felicia si lascerà incuriosire da questo invito e andrà all’incontro “disarmata”, dopo aver pettinato via tutti i suoi nodi dai capelli. Questo incontro permetterà di sciogliere la situazione, di condividere per un momento la Felicità, sentirla espandersi, rimbalzare tra gli invitati e risuonare più forte, più a lungo di quanto mai fosse capitato prima.
Una storia fatta di personaggi né totalmente cattivi, né totalmente buoni, fatta di azioni malvagie, reazioni istintive ed occasioni per comportarsi in modo diverso da ciò che si è.